
Messaggio per la Quaresima 2016
Carissimi,
un breve ma intenso messaggio voglio indirizzare in questa Quaresima ad ognuno di Voi, ma in modo speciale alle Famiglie, e alle famiglie divise, non perché separate per motivi coniugali ma a causa di liti per interessi economici e patrimoniali. Prendo in prestito le parole dell’Apostolo: Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. (Cfr, 2Cor 5, 18-20).
Come Pastore e Padre, permettetemi di mettere il dito su una piaga, per tentare di curarla e guarirla, che blocca e distrugge tante famiglie: mi riferisco alle famiglie divise, malate nei rapporti, segnate da inimicizie e liti. Ci sono famiglie, fratelli e sorelle, nipoti, cugini… che da tempo non si frequentano più, si ignorano, si combattono, non si incontrano e, quasi sempre, per motivi di eredità, di interesse. Famiglie divise che poi, come se niente fosse, vanno a Messa, chiedono i sacramenti, scambiano con altri il segno della pace, ma nella propria famiglia sono in guerra, non si salutano, sottraendo ai piccoli e alle future generazioni il dono e il gusto della famiglia. Un vero scandalo evangelico, con costi altissimi in termini umani e sociali.
E se i fratelli si ricordassero di essere stati nello stesso grembo materno? E se fosse questo il Giubileo straordinario di tante famiglie? E se veramente prendessimo sul serio la parola misericordia nelle nostre famiglie? E se restituissimo perdono e dignità, coniugando insieme giustizia e misericordia? Che gioia, che giubilo, che Anno Santo sarebbe! Ecco il Giubileo delle Famiglie separate, separate nella stessa casa per motivi gravi o banali, ma che minano la convivenza familiare e contribuiscono allo sfacelo del concetto di famiglia.
E anche nelle nostre comunità si tace come se niente fosse, continuiamo a dirci cristiani, ad accumulare oggetti religiosi, mentre un vero patrimonio, mobile e immobile, affettivo ed effettivo, frutto del sacrificio e del lavoro degli antenati, rimane bloccato, disperso, non fruibile, lasciato a marcire. E non ci si incontra più; e i giovani, i nipoti, i parenti, crescono nella solitudine, nella ingratitudine, nell’indifferenza, nel sospetto e, forse nell’odio, mentre la festa si allontana dalla casa e facciamo fatica a fare festa.
Vi invito, in questa Quaresima della Misericordia, ad essere misericordiosi come il Padre (cfr. Lc 6,36), non in opere o fioretti banali che servono solo per la dieta, ma a toccare le piaghe che infettano e incancreniscono il bene personale e comune, il bene familiare, a cominciare dalle piaghe del cuore.
Famiglie, famiglie separate per motivi di interesse, attraversate la Porta Santa, Ianua Misericordiae, per tornare alla sorgente del giubilo e, insieme con saggezza e buon senso, cercate di mettere ordine nelle diverse questioni familiari, a cominciare da una giusta divisione dei beni, secondo il pensiero dei vostri cari, se veramente volete lasciarli vivere e poi riposare in pace.
Ecco l’opera di misericordia che chiedo in preparazione alla Pasqua; opera di vera bonifica familiare, che ci fa uscire dalle sceneggiate coreografiche e ci restituisce al vero senso del Giubileo (cfr. Lv 25,1ss) con gesti autentici di riconciliazione. Anche questa, e direi soprattutto questa, è pastorale familiare e chiedo ai presbiteri di farsi in quest’opera, come fanno già in altre, ministri di pace, artefici di comunione, artigiani di riconciliazione, anche all’interno della famiglia presbiterale.
Ci aiuti e ci sostenga Maria, la Mater Misericordiae, la Regina della Famiglia, la Donna ricca perché si è fatta, in Dio, totalmente povera.
Vi benedico
† Giuseppe, Vescovo
Nocera Inferiore, 10 febbraio 2016 Mercoledì delle Ceneri